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La Street Art di Tor Marancia

La Street Art a Roma ormai non è piu un fenomeno ristretto a qualche strada, ma abbraccia diverse zone come Tor Pignattara, San Basilio, Testaccio, Ostiense e Tor Marciana. Si tratta di un fenomeno che parte come progetto di riqualificazione urbana e coinvolge decine di artisti internazionali della street art. In particolare parliamo di Tor Marancia, il quartiere per il quale è stato disegnato su misura il progetto "Big City Life" finanziato da 999Contemporary Fondazione Roma e dal Campidoglio. Il progetto prevedeva la realizzazione di 22 murales la cui realizzazione fu data in carico a 22 artisti che le hanno realizzate tra l'8 gennaio e il 27 febbraio del 2015.

Appena giunti alle porte del quartiere, si puo ammirare l'opera di Caratoes, Welcome to Shangai . L'opera è un chiaro riferimento al nome Shangai con cui veniva in passato chiamata la zona a causa dei continui allagamenti.

Una curiosità riguarda il fatto che l'artista chiese esplicitamente di poter lavorare su questo muro basso, in quanto sofferente di vertigini.

Una delle opere piu rappresentative è certamente quella del "Bambino Redentore" dell'artista Seth. Un opera bella esteticamente ma anche molto commovente per la storia che narra.

Rappresenta Luca, un bambino che viveva proprio lì, morto cadendo dal balcone mentre giocava. L'artista lo raffigura su una scala colorata, mentre idealmente si affaccia sul suo futuro.




All'interno del condominio troviamo un opera dell'artista americano Gaia, uno dei giovani artisti piu promettenti nel panorama internazionale. Raffigura un mandarino che l'artista associa ai suoi ricordi dei viaggi nel sud italia,ma in cui la popolazione locale ha sempre visto un arancia e un mezzo busto che invece vuol ricordare come il quartiere di tor marancia discenda dagli spostamenti forzati della popolazione dal centro di Roma a seguito dell'abbattimento delle loro case ad opera del regime fascista per permettere la costruzione di via della conciliazione e la conseguente riurbanizzazione della zona dinanzi il vaticano.


Le opere presenti hanno quasi tutte un aneddoto o un particolare legato agli inquilini dei palazzi stessi, come l'opera 'Costellazione Mano' di Philippe Boudelocque dove la mano è una riproduzione della mano stessa di Elisabetta ,l'inquilina del secondo piano.

Addirittura un palazzo è annoverato tra le opere, senza che l'artista abbia eseguito alcunchè sulla facciata. Infatti l'artista ha scelto di eseguire un lavoro di prima necessità a richiesta di ciascun inquilino del palazzo. Così un inquilino si è fatto imbiancare una stanza, un altro si è fatto montare un saliscendi, un altro non ha voluto nulla.


L'icona bizantina dell'artista Mr Klevra è attualmente nel guinness dei primati come l'icona piu grande del mondo. Infatti un disegno , un dipinto per poter essere definito icona deve rispettare dei precisi canoni stilistici che qui sono presenti. La madonna raffigurata è Santa Maria di Shangai, a ricordo del fatto che la zona tempo fa era chiamata la Shangai Capitolina per il suo costante allagarsi.


Tra le altre opere possiamo vedere "Il vento" di Moneyless,Hic sunt Adamantes del romano Diamond (qui ci sono i diamanti) che anche presenta un richiamo alla Shangai romana con il drago cinese.























Ad opera degli artisti francesi Lek e Sowak è il piu grande errore di ortografia della storia dell'arte, la parola Vinci l posto di Vici. Errore voluto, per ricreare un nesso tra il famoso motto di Cesare e il nome di Leonardo da Vinci.





Il tedesco Satone firma invece l'opera "cascata di parole" un opera tra le piu colorate, nata a seguito di una discussione molto animata tra gli inquilini del primo e l'ultimo piano cui l'artista aveva avuto modo di assistere probabilmente nel suo primo sopralluogo. E probabilmente la signora ripresa da me in foto potrebbe essere tra queste persone che hanno influenzato l'artista.





Nell'opera dell'artista Jerico (appena ventenne) "Distanza uomo natura" c'è invece un chiaro riferimento alla cappella sistina e alla creazione di Adamo con le dita che si sfiorano.


Sempre nel parco troviamo un murales che è un omaggio alle donne di Danilo Bucchi: Assolo (anche conosciuto come il murales delle scarpette rosse) in cui un volto è disegnato su fondo bianco tramite linee e tratti essenziali neri, caratteristica tipica del suo stile.


Su una facciata esterna visibile dalla strada, vi è un opera del cosiddetto iper-realismo, "Piramide", un opera che rappresenta appunto una piramide formatasi da un abbraccio realizzata da una coppia di artisti britannici , Best Ever.

Nelle immagini seguenti si vedono invece le opere di Pantonio "Il ponentino" (una raffigurazione marina, visionaria, con balene),quella di Domenico Romeo "Alme Sol Invictus il sole" e infine una delle principali, situata accanto al murales del Bimbo Redentore,quella di Jaz "Il peso della storia". In essa è raffigurato un lottatore argentino che tiene in spalla un lottatore italiano.


Chiudo questo percorso con il murales che ho inserito come prima immagine all'inizio dell'articolo, “Io Sarò” ad opera dell’austriaco Van Helten, l’ultimo realizzato in ordine di tempo, di cui è protagonista ancora una volta un bambino. Quest'opera ha preso il posto di un altra opera che è andata persa. Vi era precedentemente affissa una stampa digitale, che non ha retto alle intemperie, raffigurante un personaggio orientale e che in realtà era del dutto estranea anche alla tematica del progetto.



La guida presente nelle foto che ci ha condotto in questo bellissimo tour è Chiara Proietti (Visite Guidate di Chiara) che qui vediamo davanti al murales raffigurante Quinto Gambi il residente che ha ispirato il personaggio Er Monnezza di Thomas Milian.




(la foto con Guido Gambi ed il cane è di Simona Pampallona)




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