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Vicus Capraris - La città dell'acqua



Sotto la fontana di Trevi, la celebre fontana nota a tutti nel mondo, vi è un area archeologica venuta alla luce tra il 1999 ed il 2001 durante la ristrutturazione del Cinema Trevi che copre un area di circa 350 mq e scende fino ad una profondità di 9m.

Scendendo giu, proprio dall'ingresso del cinema in vicolo del Patturello, si accede sostanzialmente ad un area comprensiva di due edifici di cui uno costituente i resti di un insula di almeno tre piani, una casa di età imperiale ad uso intensivo e ad una cisterna,ossia un grande serbatoio che raccoglieva l'acqua dell'acquedotto Vergine.

Tale serbatoio chiamato Castellum Aquae, risale al II secocolo dopo Cristo, piu o meno all'anno 120 e andò in disuso nel 537 d.C. quando i Goti tagliarono diverse linee degli acquedotti di Roma.


L'acqua come si puo vedere dalle immagini sgorga ancora dal sottosuolo e filtra attraverso le antichissime mura in laterizio.


Nell'immagine si vede perfettamente la strada che una volta era a cielo aperto, e che costituiva la via di ingresso all'insula. Tale casa ha subito diverse trasformazioni nel tempo, a partire dall'epoca di Nerone,dopo l'incendio storico del 64, fu ordinato che le case fossero fatte solo in pietra con strutture e distribuzione dei pesi via via decrescenti mentre si saliva in altezza per dare stabilità e ottenere sicurezza contro gli incendi.


Durante il periodo di Marco Aurelio, l'insula fu oggetto di un ulteriore ristrutturazione ma è intorno al IV secolo che questa casa fu proprio trasformata in una lussuosa residenza signorile (una domus) di cui sono stati ritrovati i rivestimenti marmorei parietali e il pavimento con tasselli di marmo policromi.

Queste strutture si trovano lungo quella che all'epoca era chiamata la via Salaria Vetus,che nel preciso punto in cui si trova (l'attuale via san vincenzo che incrocia il vicolo del Patturello e spunta di fronte la fontana di Trevi) veniva chiamata Vicus Capraris. Infatti quest'area è nota anche come area archeologica sotterranea del Vicus Capraris.

Nel V secolo, il piano terra fu distrutto da un altro incendio legato probabilmente al saccheggio di Roma del 455 d.C. da parte dei vandali di Genserico.Vi sono inoltre tre sezioni,come tre stanze diciamo, in cui sono conservati i tanti reperti venuti alla luce durante gli scavi. La cosa interessante è che nello stesso luogo sono riemersi oggetti di diverse epoche anche molto distanti tra loro. Tra questi, anfore di origine africana, monete in bronzo, piatti, posate, statue (tra cui il famoso volto di Alessandro helios).

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Una moneta è custodita a parte in quanto contenente incredibilmente ancora del tessuto, probabilmente stoffa del contenitore utilizzato dal suo possessore.

La città dell'acqua è sicuramente una metà da visitare, a due passi dalla fontana di Trevi, che riesce a trasportare il visitatore indietro nel tempo e fargli toccare con mano la millenaria storia di Roma attraverso oggetti e strutture che qui sono tornati alla luce.

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La guida presente nelle foto che ci ha condotto in questa interessante visita è Chiara Proietti (Visite Guidate di Chiara)


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